Dopo il tour a tema seguendo le opere di César Manrique e una giornata tra i paesaggi lunari del Parco dei Vulcani, oggi capiremo veramente perché Lanzarote è chiamata “l’isola differente”: cela infatti vari tesori, talvolta unici, sempre interessanti, tutti meritevoli di una visita.

“Un paesaggio multiforme, spesso marziano e paradisiaco che ti abbraccia con la sua rara e antica biodiversità” – Alessia Sorrentino

Come LagOmar, già dimora di Omar Sharif: un candito labirinto di stanze e gallerie scavato nella roccia che – si dice! – il grande attore abbia perso in una sfortunata partita a bridge.

Teguise, “Real Villa” nobile e signorile, è stata dichiarata complesso architettonico-storico-artistico; fu capoluogo dell’isola da metà del XV secolo fino al 1852.

Capoluogo attuale è Arrecife, il cui porto rivela un’evidente vocazione marinara, cui si sommano la storica funzione di fortezza difensiva e il ruolo di città aperta alle relazioni commerciali e mercantili.

Arrecife: lungomare, con il Castillo di San Gabriel sullo sfondo (1590)

Più decentrato, El Golfo è un incantevole borgo di pescatori con case bianche e strade strette in fondo alle quali barche colorate in secco spiccano sulla spiaggia vulcanica di sabbia nera.

Spiaggetta di El Golfo, col paesino sullo sfondo

Vicino a El Golfo, lo “smeraldo di Lanzarote“: Charco de los Clicos, il Lago Verde formatosi nel cratere di un antico vulcano, che deve il colore ad un particolare tipo di alghe. Uno dei luoghi più fotografati di Lanzarote.

Chaco del Los Clicos, lo smeraldo di Lanzarote

Per arrivarci, attraversiamo Uga: un nome africano per un minuscolo villaggio dal sapore decisamente africano, con tanto di monumento ai dromedari, un tempo perfetti animali da lavoro per una terra così assetata, oggi a beneficio dei turisti.

Statua di dromedari alla rotonda di Uga; sullo sfondo, un vulcano ricorda una piramide

Percorrendo una strada tra spettacolari colate laviche nere raggiungiamo quindi Los Hervideros, letteralmente le “Acque bollenti”, un vero e proprio spettacolo della Natura con grotte scavate nella lava dove le onde dell’oceano si frantumano creando un paesaggio magnifico, ma spaventoso.

Distesa di lava sulla strada per Los Hervideros
Los Hervideros, le “Acque bollenti”

Vicino a Los Hervideros, nel 1730 la lava delle eruzioni vulcaniche formò le pareti di una laguna naturale. Qui nel 1895 furono create le Saline di Janubio, le più estese delle Canarie. Per la presenza di uccelli migratori, sono Sito di Interesse Scientifico.

Saline di Los Hervideros, create dal 1895 in una laguna naturale

E’ arrivato il momento di deliziare anche il palato, con la degustazione degli ottimi vini locali. Nessun viaggio a Lanzarote può infatti ritenersi completo senza la visita ad una delle sue prestigiose aziende vinicole.

Vino di Lanzarote: figlio della lava e forte come il vulcano

Unica al mondo, la maniera di coltivare la vite sull’isola conserva infatti le antichissime caratteristiche di un procedimento che rende possibile la nascita, da una terra sterile e bruciata, di un vino generoso e raffinato:

“figlio della lava e forte come il vulcano, coccolato dalle ceneri che salvaguardano ogni singola goccia di rugiada, un vero tesoro per queste terre prive di sorgenti”

Ogni vite è all’interno di una buca scavata nello strato di cenere vulcanica fino a raggiungere la fertile terra sottostante; un muretto semicircolare in pietra lavica la protegge dal vento

All’estremo sud dell’isola, Playas de Papagayo, le sue spiagge più famose, dove la sabbia dorata contrasta armonicamente con il turchese del mare.

Playas Papagayo, le più famose dell’isola

Vicino alle spiagge, la vivace cittadina di Playa Blanca ci accoglie con un delizioso porticciolo turistico, Marina Rubicon.

Playa Blanca, porticciolo turistico di Marina Rubicon

Playa Blanca, fotografata dal traghetto; notare il Castillo de Las Coloradas, rotondo (1769)

Da qui ci imbarchiamo per raggiungere la nostra prossima meta: FUERTEVENTURA. Ma questa è un’altra storia.

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