“L’Islanda è bellissima. A volte è difficile immaginare di vivere altrove” – Baltasar Kormakur, attore e regista

ISLANDA in due parole? Ghiaccio & Fuoco.

GHIACCIO.

Nel mio primo viaggio in ALASKA mi sono innamorata del GRANDE NORD: natura selvaggia, paesaggi incontaminati, e ghiacciai: ce ne sono più di 100.000! Ho ritrovato spettacolari paesaggi montani anche nel WEST CANADA (dove ai ghiacciai sono dedicati un parco nazionale, il Glacier National Park, e una strada panoramica, l’Icefield Parkway). Invece a Capodanno cerco l’atmosfera nordica in LAPPONIA, tra renne e cani da slitta.

E FUOCO. Ovvero, Vulcani. Ma anche Lava, Geyser, Fumarole e Solfatare.

Un aspetto della potenza della Natura che mi attrae da sempre. Oltre all’ALASKA, sono andata a cercare vulcani nel PACIFIC NORTHWEST, alle HAWAII e alle CANARIE.

Mi mancava l’Islanda: ICELAND, “Terra di Ghiaccio”. Ma anche la più grande isola vulcanica al mondo: appunto, Fuoco. Luogo remoto e primordiale in cui Giulio Verne immaginò l’accesso al centro della Terra.

“C’è un motivo per cui Jules Verne ha scelto l’Islanda come porta per il centro della terra: ha poteri magici. E’ un posto speciale” – Anita Briem, attrice

La mia voglia di Islanda è aumentata anche grazie a un paio di serie tv. Come ho scritto a proposito di TWIN PEAKS, non sono una grande fan del genere. Ma qualche volta mi lascio prendere. Soprattutto se sono avventurose, ambientate in luoghi selvaggi, e trattano di storia e tradizioni. In breve, ho seguito vari episodi di VIKINGS, sull’epopea vichinga del IX-X secolo.

Ho guardato anche il TRONO DI SPADE (Game of Trone), la pluripremiata serie fantasy targata HBO: le scene più spettacolari sono state girate proprio in Islanda. Vulcanica ma congelata, sterile e aliena, splendida ma brutale… Quale location migliore per le terre “Oltre la Barriera”, quelle di “Winter is Coming” (l’Inverno sta arrivando)?

Appunto, Winter. La mia unica perplessità: potevo andarci solo d’inverno, e temevo per la condizione delle strade. L’Islanda si trova in mezzo al nulla (300 km dalla Groenlandia, 800 dalla Scozia). E molto a nord, quasi all’altezza del Circolo Polare Artico. Per fortuna, è lambita dalla Corrente del Golfo, che garantisce temperature miti: nella capitale REYKJAVÍK si registrano medie estive di 12,5°C (ma non è raro che il termometro salga a 20°C), e minime invernali di 0,4°C (anche se talvolta la colonnina di mercurio scende a -15°C). Più che accettabile!

“L’Islanda, sebbene si trovi così a nord da essere in parte all’interno del Circolo Polare Artico, come Norvegia, Scozia e Irlanda è bagnata dalla Corrente del Golfo. Pertanto, consistenti parti di essa sono perfettamente abitabili” – Harry Johnston, esploratore (1858-1927)

Tempo di studiare un po’, inventare un percorso (che, al solito, volevo comprendesse tutto!), e sono partita, con mio marito Angelo. Nonostante la stagione, abbiamo visto tutto quello che mi ero ripromessa. Perfino un’AURORA BOREALE, osservabile in Islanda da settembre ad aprile.

Aurore a parte, il periodo migliore per un tour è l’estate: le giornate sono più lunghe (il sole quasi non tramonta!), e non si rischiano interruzioni stradali.

Così è nato il mio itinerario: un anello attorno a tutta l’isola, attraversando anche gli altopiani dell’interno. Oggi lo ripropongo uguale per un minigruppo, con il nostro collaudato “modello americano”: due van collegati da radioline (uno lo guido io, uno Angelo), e tutti i servizi in diretta: formula perfetta per avere il controllo totale sul viaggio, ottimizzando visite e spostamenti

Il viaggio inizia già nei pressi dell’aeroporto internazionale di KEFLAVIK, dove atterriamo: andiamo a cercare il PONTE DEI CONTINENTI, tra Europa e America. Perfetto, per comprendere la natura vulcanica dell’isola.

Continua con SITI VICHINGHI, Parchi Nazionali UNESCO, cascate, geyser, vulcani e GHIACCIAI (i più estesi d’Europa).

Segue la linea della COSTA, fra sabbia nera e blocchi di basalto. Fiordi profondissimi e paesini minuscoli, un pugno di case colorate. Romantiche chiesette e piccoli musei, a celebrare cultura e tradizioni di un popolo unico.

Attraversa gli ALTOPIANI, con aree geotermiche sospese tra Paradiso e Inferno.

E quanti animali… dai CAVALLI in libertà, apparentemente senza padrone, a branchi di RENNE SELVATICHE.

Fino a REYKJAVIK, la capitale più settentrionale al mondo.

Tutto questo, e molto di più, era quello che volevo vedere. Così è nato questo viaggio. Mancavano solo gli ELFI: per quelli bisogna avere occhi speciali…

Ma questo è solo l’inizio.

“Un buon inizio porta a una buona fine” – Proverbio Islandese

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