Isola Grande”: così è chiamata HAWAII, la più estesa dell’arcipelago che da lei prende il nome.

Big Island, la vegetazione riconquista i suoi spazi dopo l’ultima eruzione

Un continente in miniatura, fatto di ripide scogliere, spiagge assolate, montagne innevate, lussureggiante foresta pluviale, grandi fattorie di bestiame, distese di fiori coloratissimi e, soprattutto, con i vulcani più famosi del pianeta.

Caldera del vulcano Kilauea, il cui nome significa “nuvola di fumo che sale”

E che vulcani! Kilauea, il più attivo al mondo: solo nel 2018, una sua eruzione ha coperto una superficie pari a 6631 campi di calcio, con lava eruttata sufficiente a riempire 320.000 piscine olimpioniche.

“Il monte Kilauea ha versato fili luminosi di luci al neon arancioni, simili a lava, apparentemente dal nulla. Nell’oscurità che avvolgeva la notte, il calore elettrico accendeva ruscelli che scendevano nel mare, scomparendo in una nuvola di vapore con uno spruzzo sfrigolante” – Victoria Kahler

O Mauna Loa, la “Lunga Montagna” in grado di contenere, per estensione, l’intera Sierra Nevada; con quasi 4200 m di altitudine, è il più alto vulcano attivo della Terra. O Mauna Kea, la “Montagna Bianca” innevata sei mesi l’anno, alta ben 4205 m, cui si sommano 5790 m sotto la superficie dell’oceano: un totale che supera di molto perfino l’Everest.

Mauna Kea (4205 m s.l.m.), la “Montagna Bianca” con una spruzzata di neve sulla cima

Qui a Big Island l’azione di distruzione e creazione è ancora in atto, ed evidente ovunque, sapendo dove guardare: spiagge in formazione di sabbia bianca, ocra, nera o rossa; strisce di lava che penetrano nel mare e seppelliscono strade e paesi; vegetazione verde brillante che ricomincia timidamente ad attecchire sulle colate. Sullo sfondo, tutte le tonalità di blu dell’oceano, sempre protagonista, con la schiuma candida delle onde in perenne e costante movimento.

Sopra e sotto: i mille volti di Big Island, dalla foresta pluviale al deserto di lava sull’oceano

Una bellezza selvaggia e prorompente. A un tempo, Paradiso & Inferno.

Tra incredibili paesaggi lunari, esploriamo con le nostre macchine (e poi anche in elicottero!) l’HAWAII VOLCANOES NATIONAL PARK, tutela dell’UNESCO.

Hawaii Volcanoes National Park (UNESCO), dall’elicottero

E tra un overlook mozzafiato e l’altro, ritroviamo le tracce dei primi abitanti, lasciate ai posteri sotto forma di graffiti e pitture rupestri.

Graffiti rupestri sulla lava del Volcanoes National Park (UNESCO)

Big Island è infatti ricchissima di storia: culla di Re Kamehameha I Il Grande“, è stata il punto di partenza per l’unificazione dell’arcipelago nel Regno delle Hawaii. Numerose le tracce della dinastia reale, sotto forma di originali “palazzi” (talvolta in stile occidentale, più spesso come tipiche capanne locali) o di suggestivi templiheiau“, dedicati a divinità buone o sito di sacrifici umani, sempre in posizione spettacolare vista oceano, come si compete a un luogo sacro.

Ahu’ena Heiau, un tempio di pace fatto costruire da re Kamehameha I

In questo contesto visitiamo una spettacolare “città rifugio”, oggi parco nazionale, con enormi statue in legno di divinità “kii” a difenderne l’ingresso: in una cultura basata sui kapu” (o divieti, noi diremmo “tabù”), la cui violazione prevedeva spesso la morte, l’unica salvezza era assicurata da luoghi sacri come questo, dove i sacerdoti potevano redimere i condannati con cerimonie di espiazione e purificazione. Ma bisognava riuscire a raggiungerli!

Puʻuhonua o Hōnaunau, un luogo sacro protetto da Lono, il Dio della Vita

Sempre su quest’isola, terminò l’avventura del grande esploratore James Cook, primo a mappare l’arcipelago, che vi trovò la morte proprio per mano dei nativi: uno sfortunato malinteso, rivelatosi fatale, ricordato oggi da un cippo.

Tra le curiosità artistiche più occidentali, qui si trova la “Cappella Sistina” delle Hawaii: certo un po’ (!) meno ricca, meno antica e meno preziosa della nostra… eppure, considerato il contesto in cui si trova, fa la sua figura!

Sopra e sotto: St. Benedict, la “Cappella Sistina” delle Hawaii

E per non farci mancare nulla… a Big Island c’è anche la “Excalibur” delle Hawaii: come nella leggenda di Re Artù e della sua famosa spada, si narrava che chiunque fosse stato in grado di spostare questa immensa pietra sarebbe diventato re; ci riuscì un giovane Kamehameha, destinato a diventare Kamehameha I il Grande, primo sovrano del Regno delle Hawaii.

Naha Stone, la “Excalibur” delle Hawaii

Un altro esempio di queste incredibili isole in cui storia, leggende e tradizioni richiamano curiosamente miti d’oltreoceano. Impossibile non restarne affascinati!

“Le Hawaii non sono uno stato mentale, ma uno stato di grazia” – Paul Theroux

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