“Coloro che dimorano tra le bellezze e i misteri della Terra non sono mai soli o stanchi della vita” – Rachel Carson, biologa
Questo non è un Canyon qualunque.
Geologicamente è uno Slot Canyon, fenditura nel terreno scavata dall’acqua corrente (non necessariamente un fiume), molto più profonda che larga: alcune di queste formazioni possono raggiungere i 30 m di profondità, per 1 solo metro di larghezza!
Nel mondo ce ne sono tanti, diffusi prevalentemente in zone aride. Ma nel Sudovest degli USA sono particolarmente presenti.
Eppure, sono pochissimi quelli accessibili al pubblico, proprio per la particolare conformazione.
Per il nostro West USA ho scelto il migliore: l’ANTELOPE CANYON.
In realtà, gli Antelope Canyon sono due, UPPER e LOWER, ognuno con le sue peculiarità. Io preferisco il Lower: l’accesso è un po’ più faticoso (ci sono scale con gradini a pioli), ma è molto più suggestivo!
Le pareti di arenaria rossa, che ben si presta all’opera scultorea degli agenti atmosferici (basti pensare alla MONUMENT VALLEY, al GRAND CANYON, o al BRYCE, solo per citarne alcuni), a seconda della luce si accendono di tonalità incredibili, con effetti di chiaroscuri rosso-viola-arancio, tra sprazzi di cielo blu. Un tripudio di forme e colori, autentico Paradiso per i fotografi!
Come per la Monument Valley, entrambi i canyon si trovano all’interno della NAVAJO NATION, che ne gestisce le visite in esclusiva. Vi si accede solo accompagnati dalle loro guide, e l’ingresso è strettamente contingentato.
Nel 2019, avvallando ragioni di sicurezza hanno dimezzato il numero di accessi (e – casualmente! – hanno raddoppiato il costo). Mi aspetto qualcosa di analogo per il post-Covid… E va bene così: si paga di più, ma c’è meno folla.
Impossibile accedervi senza prenotare: io blocco i posti, e li prepago, con almeno dieci mesi di anticipo. Anche questo è un Must del mio West USA, non rischierei mai di perderlo!
Anche se, va detto, almeno una volta l’anno capita che non vi si possa accedere perché viene chiuso per questioni di sicurezza: tutta l’area, semidesertica, è infatti a rischio di Flash Flood, inondazioni improvvise causate da bombe d’acqua che in brevissimo tempo lo allagano. Le conseguenze sono immaginabili… Statisticamente, accade tra giugno e luglio.
Una curiosità: quale è stata la maggiore difficoltà che ho incontrato la prima volta in cui ho acquistato i biglietti online? Capire a che ora prenotare! E non solo perché ho i miei orari preferiti (ad esempio, per fotografare il raggio che entra nel canyon – non fattibile in autunno, perchè il sole è troppo basso), ma perché in certe ore la luce è migliore. E poi perché, nella stessa giornata, vediamo l’HORSESHOE BEND e il LAKE POWELL.
“Le sculture sono come pacchetti di luce che illuminano le nostre menti” – Richard G. Scott, scienziato e leader religioso
A proposito di orario… Al mattino partiamo dalla Monument Valley, che si trova in Arizona (unico Stato USA insieme alle Hawaii che non applica l’ora legale) ma è dentro una Riserva Navajo (che applica l’ora legale, e quindi ha il fuso orario dello Utah); l’Antelope Canyon si trova anche in una Riserva Navajo (separata dalla prima) sempre in Arizona, ma non applica l’ora legale, contrariamente alla Monument Valley, avendo – di fatto – la stessa ora della California. E la sera dormiamo nello Utah. Non so se rende l’idea…
Insomma, un caos. Le prime volte dovevo fare i calcoli con carta e penna, per destreggiarmi tra quattro cambi di ora nel corso della stessa giornata.
Ormai ho il mio metodo: quando sono col gruppo, in questa parte degli USA applichiamo… l’ORA PANSEPOL (dal nome della mia agenzia): quella che decido io, che vale fino a quando lo dico io. Poco democratico, ma funziona!
Un’ultima curiosità: perché si chiama Antelope? Nulla a che fare con le omonime bestiole africane; prende il nome da una simpatica varietà di Pronghorn, o antilocapra, comune in tutta quest’area particolarmente arida. Ha dei simpatici cornetti, in parte permanenti, in parte caduchi: una via di mezzo tra una capra e un cervo!
“E soprattutto guarda con occhi luccicanti tutto il mondo intorno a te, perché i segreti più grandi sono sempre nascosti nei luoghi più improbabili” – Roald Dahl, scrittore
Vedi tutti gli articoli su WEST USA, viaggio nell’America dei film:
- WEST USA: storia di un viaggio nell’America dei film
- LOS ANGELES e SAN FRANCISCO, Alfa e Omega del nostro West USA
- Alla scoperta del GRAND CANYON
- SEDONA, tra Sinagua e New Age
- La “mia” MONUMENT VALLEY
- Tutti (o quasi) i segreti dell’ANTELOPE CANYON
- LAKE POWELL e dintorni
- I mille Hoodoos del BRYCE CANYON
- LAS VEGAS, le Praterie del Peccato
- Bye Bye, DEATH VALLEY!
- SEQUOIE, i giganti buoni della Sierra