Più selvaggia delle altre sorelle dell’arcipelago, Lanzarote è nota come “l’isola differente”, per gli incredibili paesaggi di terre vulcaniche nere e rossicce, che danno l’impressione di trovarsi su un altro pianeta.

Ma non solo. Un’isola modellata da un artista: così può essere vista Lanzarote. L’influenza di César Manrique (1919 – 1992), creatore universale e pioniere dell’ecologismo, non passa infatti inosservata.  

“Per me, era il luogo più bello della Terra. E mi resi conto che, se fossero stati capaci di vederlo attraverso i miei occhi, allora l’avrebbero pensata come me” – César Manrique

César Manrique

Pittore, scultore, architetto e artista multidisciplinare, Manrique rientra nella madrepatria dopo un soggiorno a New York con l’ambizioso progetto di usare l’isola come tela su cui plasmare le proprie idee artistiche e di difesa dei valori ambientali.

Obiettivo raggiunto! Almeno a giudicare dai suoi tanti esempi di come l’opera dell’Uomo possa valorizzare il lavoro della Natura, tanto da rendere i due artefici indistinguibili, con un sapiente gioco di materiali, prospettive, forme e colori.

Con queste premesse ben in mente, scegliamo di iniziare la scoperta dell’isola seguendo le sue creazioni. Un leitmotiv azzeccato!

La Fondazione César Manrique, detta Casa del Volcán, è la spettacolare abitazione in cui l’artista ha vissuto più a lungo. Costruita al centro della colata lavica originatasi dalle grandi eruzioni del 1730-1736, è una fusione unica di vulcano e architettura, in un rapporto di costante rispetto.

Cancello d’ingresso alla Fondazione César Manrique, la Casa del Volcán

Più discreta, ma altrettanto unica, la Casa-Museo, edificata riadattando una casa colonica in rovina nel mezzo dello straordinario Palmeto di Haría, conosciuto come “la valle delle diecimila palme: in passato, era usanza piantarne due per ogni nuovo nato maschio, ed una per ogni femminuccia. Qui, dove ancora si conserva lo stile di vita tradizionale dell’isola, l’artista ha trovato la tranquillità e il contatto con la natura che tanto amava.

Il Jardin de Cactus è un meraviglioso parco con più di 1400 specie di piante grasse provenienti da tutto il pianeta, perfettamente integrato nel paesaggio. Mulino compreso!

Impressionante la Cueva de los Verdes: scendere nelle tenebre del tunnel di lava più grande al mondo, lasciandosi alle spalle l’abbagliante luce canarina, è calarsi in un altro mondo. Chissà se i locali provavano le stesse sensazioni, quando vi si rifugiavano per sfuggire ai pirati!

Luci, ombre e riflessi all’interno del tunnel di lava Cueva de Los Verdes

Altrettanto spettacolare, ma più turistico, è Los Jameos del Agua, un complesso unico di grotte, lago salato e tunnel vulcanico con tanto di sala da concerti sotterranea. E non manca nemmeno un ristorante!

Jameos del Agua

Infine, il Mirador del Río, un belvedere che è un’opera d’arte in sé, abbarbicato in cima ad una rupe perfettamente mimetizzata con la roccia vulcanica circostante: il panorama che ci accoglie lascia senza fiato.

Isola La Graciosa vista dal Mirador del Rio

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