“Mi sento come in famiglia a Québec e Montréal. Montréal è la mia città preferita al mondo! È l’unico posto che combina tutte le cose buone dell’Europa e dell’America, con nessuna delle cattive” – Holly Cole, cantante jazz

Foliage a Montreal, in Place Jacques-Cartier

Il nostro viaggio nel NEW ENGLAND ci porta anche in CANADA. In particolare, nella Provincia del QUEBEC, la più francofona del Paese, l’unica in cui l’inglese non è lingua ufficiale. Una Provincia così unica da avere, di tanto in tanto, qualche velleità indipendentista.

Benvenuti in Quebec! Ad accoglierci, il giglio di Francia

Furono i Francesi a colonizzare tutta l’area per due secoli (dal 1534 al 1763), cacciando animali da pelliccia. E qui si rifugiarono, quando l’attuale territorio canadese divenne colonia britannica. Fino alla conquista dell’indipendenza.

La lingua non è l’unico elemento unificante del QUEBEC: tra quartieri antichi e rioni moderni, qui si celebrano la ricercatezza e la gioia di vivere parigina.

Prospettive in Place D’Armes, a Montreal

Due le città più importanti della Provincia: il capoluogo Québec (Quebec City in inglese), e Montréal, la più popolosa. Le visitiamo entrambe.

Iniziamo da MONTREAL.

Skyline di Montreal, dal fiume San Lorenzo

“C’è qualcosa di speciale in Montréal. Non so cosa sia perché non ci ho passato abbastanza tempo, ma la band è attratta dalla città. Forse è a causa della doppia cultura che, in un certo senso, mi ricorda l’Irlanda. O forse perché Montréal è più un centro culturale che politico. Oppure, semplicemente, perché Montréal ha alcune delle donne più belle che io abbia mai visto in vita mia” – Bono, cantante leader degli U2

Montreal, Les Chuchoteuses (Le Pettegole), scultura in bronzo del 2006

Miscela in parti uguali di Joie de Vivre e dinamismo cosmopolita: è questa la ricetta di MONTREAL, l’unica città veramente bilingue del Nord America, dalle due anime separate e distinte. Più di quattro milioni di abitanti, in cui la parte moderna richiama lo skyline di molte città americane, mentre il centro storico evoca le strade parigine.

Per una visione d’insieme, andiamo a cercare i punti più panoramici, sia dall’alto che dall’altra sponda del San Lorenzo.

Montreal, panorama da Mont Royal, con il fiume San Lorenzo sullo sfondo

Entrati in città, ci dedichiamo al centro storico: Vieux Montréal, sviluppatosi dal XVII secolo. Cuore del quartiere è Place D’Armes, dove si affacciano alcuni degli edifici storici più belli: la prima banca, il primo grattacielo e la storica Basilique Notre-Dame (1829), sede del matrimonio di Celine Dion (1994) ma anche dell’incontro tra Fidel Castro e Jimmy Carter, in occasione dei funerali di Stato dell’ex primo ministro canadese Pierre Trudeau (2000).

Place D’Armes, Basilique Notre-Dame (1829)

“Sono una canadese del Quebec. Vengo dal Quebec, e ogni volta che vado in un paese lo dico. Sono le mie radici, le mie origini, ed è la cosa più importante per me” – Celine Dion, cantante

L’angolo più animato, brulicante di artisti e musicisti di strada, è Place Jacques-Cartier, dedicata all’esploratore francese che sbarcò qui nel 1535.

Scendendo verso il fiume, Vieux-Port, il Vecchio Porto, con pittoreschi vicoli acciottolati tra edifici in mattoni rossi.

Skyline di Montreal, da Ile Sainte-Hélène, con Vieux-Port in primo piano

Sotto tutto, la famosa Montreal Underground: la Città Sotterranea, una necessità per il rigido clima invernale. Il nome ufficiale è Réso, che significa Rete: una rete con 30 km di passaggi pedonali, aree interne e gallerie che collegano 10 stazioni della metro e due stazioni di bus, 62 edifici, 7 hotel, 1600 appartamenti, 200 ristoranti, 1700 boutique, 37 teatri e sale espositive, 2 università, 1 college e 10.000 posti macchina. Quando ci vengo in autunno è ancora poco vivace, e molti passaggi sono chiusi. Merita lo stesso un’occhiata.

Réso, la Città Sotterranea che si snoda sotto le strade di Montreal, dal 1966

Esploriamo quindi gli altri quartieri: Little Italy, il pittoresco mercato Jean-Talon, l’elegante Mile End, i grattacieli di Downtown, la vivace Chinatown.

Marché Jean-Talon, il più famoso mercato di Montreal

In mezzo al fiume San Lorenzo, Parc Jean-Drapeau è un parco divertimenti esteso su due isole. Tra le attrazioni: il Casinò, un’enorme area concerti, un centro acquatico e una spiaggia. Interessante l’enorme cupola geodetica del Byosphere Environmental Museum, su Ile Sainte-Hélène.

Montreal, Byosphere Environmental Museum su Ile Sainte-Hélène, creato per l’Expo ’67

Vicino, su Ile de Notre-Dame, il famoso circuito cittadino semipermanente di Formula 1 intitolato a Gilles Villeneuve. Un pezzetto è aperto al traffico… come resistere? Ci concediamo un piccolo giro, con i nostri pulmini.

Ci lasciamo Montreal alle spalle, per dedicarci alla mia preferita: Quebec.

“Quebec City è la più europea di tutte le città del Nord America. Parlano sempre francese. C’è una parte della città chiamata Old Quebec, che è davvero come essere in Francia. L’architettura è semplicemente stupenda, cibo, shopping… Direi che Quebec City è la città più bella del Nord America che abbia mai visto” – Sebastian Bach, cantante

Quebec City: in francese, Ville de Québec

QUEBEC CITY è veramente un gioiello. Anch’essa affacciata sul San Lorenzo, vanta uno spettacolare centro storico cinto da mura, inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Ci piace arrivarci in traghetto (il San Lorenzo è troppo largo per consentire la costruzione di ponti): man mano che ci avviciniamo, possiamo apprezzarne il profilo unico, arroccato sopra il fiume (foto di copertina).

Quebec, con la funicolare che collega la Città Alta (Quartiere Latino) con la Città Bassa

Fondata dai Francesi nel 1535, Quebec è la città dei primati: vanta la prima chiesa parrocchiale, il primo museo, la prima chiesa in pietra, la prima cattedrale anglicana, la prima scuola femminile, il primo quartiere degli affari e la prima università francofona del continente.

Già dal battello, si distingue subito l’hotel più fotografato al mondo: Chateax Frontenac (1893), nel cuore del Quartiere Latino, parte nordorientale della Città Vecchia Alta (Vieux-Halte-Ville).

Quebec, Chateax Frontenac (1893), l’hotel più fotografato al mondo

Durante la seconda guerra mondiale, fu proprio qui che Winston Churchill e Franklin Delano Roosevelt definirono gli ultimi dettagli del D-Day alla presenza del primo ministro canadese MacKenzie King.

Una strada deliziosa collega lo Chateax con un altro simbolo di Quebec, la Basilique-Cathedrale Notre-Dame-de-Quebec (1647-1925).

Quebec, Quartiere Latino

La panoramica Terrasse Dufferin, balcone privilegiato sulla città, consente di raggiungere la fortezza La Citadelle, la struttura difensiva più antica del Nord America (UNESCO), e regala splendidi scorci sul fiume sottostante. In estate, è il luogo in cui si avvicendano musicisti e artisti di strada.

Quebec, La Citadelle (UNESCO)

Una breve funivia (che ci divertiamo a prendere) collega il Quartiere Latino alla Città Bassa, o Vieux-Basse-Ville, estesa tra la Città Alta e il fiume.

Cuore del quartiere è Place Royal, su cui si affaccia la Eglise Notre-Dame-des-Victoires (1688), la più antica chiesa in pietra del Nord America.

Quebec, Eglise Notre-Dame-des-Victoires (1688), la più antica chiesa in pietra del Nord America
Quebec, Place Royal, cuore della Vieux-Basse-Ville

Ancora nella Città Bassa, un murales: difficile distinguere la realtà dal dipinto!

Quebec, murales nella Vieux-Basse-Ville

Fuori le mura, i gioielli della città ottocentesca, tra cui l’Hotel du Parliament (1886), in stile secondo impero, sede del Parlamento della Provincia del Quebec di cui la città è capoluogo.

Quebec, Hotel du Parliament (1886), nel Quartiere Latino

Trascorriamo una splendida giornata passeggiando tra le sue stradine, alla scoperta dei gioielli più preziosi, tra quadretti bucolici con le tinte del Foliage.

Quebec, nei pressi del Parlamento

Ci godiamo l’atmosfera, che è incredibilmente piacevole: tra un bistrot e una stradina acciottolata, sembra proprio di trovarsi nella parte più suggestiva della vecchia Parigi!  

A spasso per Quebec

“I Canadesi sono amici e gli abitanti del Quebec sono la mia famiglia” – Nicolas Sarkozy

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