“Gli alberi sono le colonne del mondo. Quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi” – proverbio dei Nativi Americani
Pochi Stati hanno una varietà di ambienti naturali come la CALIFORNIA: dalle mitiche spiagge ai deserti, da fertili vallate a rigogliose foreste e tundra alpina. La massima depressione d’America (Badwater, -86m s.l.m.) e una delle sue montagne più alte (Mt Whitney, 4421m s.l.m.) sono a meno di 300 km una dall’altra.
Non per niente, la Hollywood dei film si trova proprio qui: in posizione strategica per poter girare scene in esterni, con mille sfondi disponibili a un paio d’ore di macchina da LOS ANGELES.
E non per niente, qui ci sono ben 10 Parchi Nazionali.
Sempre in California, nel nostro West USA visitiamo la DEATH VALLEY, dalla quale proveniamo, e SAN FRANCISCO, dove siamo diretti. Qui parlerò dei tre Parchi Nazionali della SIERRA NEVADA, la catena di 650 km parallela al confine col Nevada: YOSEMITE, KING’S CANYON e SEQUOIA.
La visita della Sierra è imprescindibile da luoghi più noti come come Half Dome o El Capitan, gli spettacolari monoliti di granito di Yosemite, Patrimonio UNESCO dal 1984 per la ricchezza dei paesaggi glaciali.
Imperdibili e memorabili anche le sue cascate, come la splendida Bridalveil Falls, un “Velo da Sposa” di nome e di fatto.
Ma ciò che ogni volta mi emoziona di più, e non solo nello Yosemite National Park, è il suo abitante più speciale: la SEQUOIA GIGANTE.
“Non meno che le statue divine dove splendono oro e avorio, adoriamo i boschi sacri e, in questi boschi, il silenzio” – Plinio il Vecchio
Parliamo di Sequoiadendrum giganteum, l’essere vivente più grande al mondo per massa corporea. Da non confondere con Sequoia sempervirens, che è l’albero più alto (può raggiungere i 135 m!), e cresce sulla costa.
“Credo che non vedrò mai una poesia bella come un albero. Ma le poesie le fanno gli sciocchi come me. Un albero lo può fare solamente Dio” – Joyce Kilmer, poeta
Le Sequoie giganti hanno un habitat molto ristretto: crescono spontaneamente solo sul versante occidentale della Sierra Nevada, raggruppate in una settantina di boschetti. Andare a cercarle per vederle da vicino, è davvero un’emozione unica! A detta di chi c’è stato, un’esperienza che vale il viaggio.
“Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la verità” – Hermann Hesse, filosofo
La più grande di tutte è dedicata al Generale Sherman, eroe della Guerra Civile (e grande nemico degli INDIANI! Personaggio pessimo, per quanto mi riguarda). Si stima abbia “solo” fra i 2100 e i 2300 anni (le sequoie non hanno anelli di accrescimento come gli altri alberi, è difficile stimarne l’età). E’ alta “solo” 95 m, ma ha un volume davvero impressionante. Il maggiore essere vivente al mondo.
“Gli alberi hanno visto sorgere e tramontare così tanti soli, e visto andare e venire così tante stagioni, e svanire nel silenzio così tante generazioni, che possiamo ben chiederci cosa sarebbe per noi “la storia degli alberi”, se questi avessero la lingua per narrarcela, oppure se le nostre orecchie fossero abbastanza sensibili da comprenderla” – Maud Van Buren, scrittrice
E’ incredibile pensare che un gigante come questo derivi da una minuscola pigna, più piccola di un uovo di gallina, che rimane dormiente anche per vent’anni, finchè non si verificano le condizioni ideali per germogliare.
“Anche un albero con il tronco così grande da non riuscire ad abbracciarlo ha inizio da un delicato germoglio” – Proverbio Cinese
Quali sono queste condizioni? Il fuoco, qui più che mai rigeneratore: elimina gli antagonisti (privi della corteccia ignifuga delle sequoie), e crea radure in cui la piccola pianta può iniziare la sua rapida corsa verso l’alto (radure molto gradite anche da orsi, alci, cervi e altri animali di grossa taglia).
Raggiunto il limite della chioma degli alberi, e assicuratasi quindi la disponibilità di luce necessaria, la sequoia smette di crescere in altezza e comincia ad allargarsi: ecco perché sembrano avere la cima tronca!
Inoltre, la presenza di tannini le rende estremamente resistenti alle infezioni, spesso letali per buona parte del bosco.
“Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto” – Rabindranath Tagore, poeta
Immortali? Naturalmente no. A ucciderle è la loro stessa struttura: sono giganti dai piedi d’argilla, radici tozze e corte che, a un certo punto, non riescono più a sostenere il peso della pianta. E così cadono, e muoiono.
“Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce” – Lao Tzu, filosofo
L’uomo ha provato a trarne vantaggio: anche se il legno non è adatto come materiale da costruzione, per un certo periodo le ha utilizzate per staccionate, tegole e perfino… fiammiferi!
Oggi per fortuna questo scempio è finito. O quasi.
Esistono infatti bracconieri che ne asportano la corteccia per farvi interni di macchine di lusso, e altre amenità del genere. Ogni commento è superfluo.
Manca l’informazione più importante: da vari studi, le sequoie sembrano svolgere un ruolo terapeutico, perché trasmettono energia positiva: non si può esimersi dall’abbracciarle! Dicono che funzioni. Nel dubbio, ci proviamo!
“Amo appoggiare la mia mano sul tronco di un albero davanti il quale passo, non per assicurarmi dell’esistenza dell’albero – di cui io non dubito – ma della mia” – Christian Bobin, scrittore
Infine, il nome: un omaggio a Sequoia, nativo americano che nel 1821 inventò il sillabario Cherokee. Importante, per un popolo senza tradizione scritta! Una statua lo celebra all’interno del Capitol di WASHINGTON D.C.
Tra una curiosità e l’altra, forse la prossima volta le guarderemo in modo diverso: con l’affetto e il rispetto che si riserva ai giganti buoni.
Io continuerò ad abbracciarle!
“Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio. Con loro Egli Scrive, in verde brillante, in tutto il mondo, i suoi pensieri sereni” – Leonora Speyer, poetessa
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