“Mi piace molto la Florida. È un posto strano, surreale. È così vicino, ma ti senti come se fossi in un altro mondo, o su un’isola” – Jemima Kirke, pittrice e attrice
Anche tralasciando luoghi icona come KEY WEST e MIAMI BEACH, questa lunga penisola chiamata FLORIDA, protesa fra l’Atlantico e il Golfo del Messico, si rivela un luogo vario e interessante.
“La Florida è uno posto strano: caldo, bello, brutto. Lo adoro, e adoro come niente abbia senso. Eppure, in qualche modo, c’è sempre un ritmo” – Roxane Gay, scrittrice
A iniziare da MIAMI “l’Ispanica”: solo qualche ponte la separa da Miami Beach, eppure è un altro mondo. Metropoli tropicale sospesa tra un territorio infinito e un look da Manhattan, è un complicato miscuglio etnico di cubani che inseguono il sogno americano, e freddolosi cittadini del nord che vengono a svernare qui. Una delle città più multietniche degli USA, e col maggioro numero di residenti nati all’estero.
“Miami è uno di quei posti in cui la diversità è nel nostro sangue, dove puoi fare una colazione nicaraguense, un pranzo cubano e una cena americana” – Ana Navarro, politica e commentatrice
A giustificarne il soprannome di “Ispanica” è la massiccia presenza cubana, superiore per numero e personalità. Girare per Little Havana è come passeggiare per Cuba, tra piazzette mosaicate in cui i locali giocano a domino, negozi di sigari, galli cedroni, aromi e sapori Caraibici.
A pochi chilometri, moderni grattacieli e strutture d’avanguardia le conferiscono uno skyline particolare, mentre l’affascinate Miami delle origini è ben rappresentata a Coconut Groove e Coral Gables. Come il vecchio terminal della Pan American Seaplane Base, da cui partivano gli idrovolanti per il Sudamerica, nell’inconfondibile stile Art Deco.
O il lussuoso Biltmore Hotel, in stile veneziano, spagnolo e moresco, dove un giovane Johnny Weismmuller, il migliore Tarzan cinematografico di sempre, insegnava nuoto nella piscina all’aperto più grande del mondo.
Tra i suoi cittadini più noti: l’attore Andy Garcia, nato a L’Avana ma emigrato qui da piccolo, la “Signora del Thriller” Patricia Cornwell, e Sidney Poitier, primo attore di colore a vincere un Oscar (1964).
“Avevo imparato qualcosa su Miami dalle persone che l’avevano visitata, quindi sapevo cosa aspettarmi” – Sidney Poitier, attore
Poco più a nord: FORT LAUDERDALE, che insieme a varie cittadine americane si fregia del titolo di “Venezia d’America” (pensiamo ad esempio a VENICE, California). Almeno, con più diritto delle altre, visto che conta 270 chilometri di canali, 100 porticcioli e 45.000 imbarcazioni (1 ogni 4 abitanti!).
Presa ogni anno d’assalto durante lo Spring Break, il periodo di feste sfrenate per gli universitari a stelle e strisce, era stata location del film “La Spiaggia del Desiderio”.
PALM BEACH “l’esclusiva” evoca lusso, palme, sole, spiagge e campi da golf. Non resistiamo a scattare una foto a Mar-a-Lago, la villa di Trump, oggi National Historic Landmark nonchè Casa Bianca invernale.
Lo scenario cambia completamente quando raggiungiamo la SPACE COAST, un lembo di terra paludoso che ha dato il via al programma spaziale americano, tra alligatori e aquile dalla testa bianca. A poche miglia da Cape Canaveral, inaugurato dalla NASA il 1° luglio 1962 per il lancio delle missioni spaziali, visitiamo il Kennedy Space Center (KSC), dedicato alla ricerca spaziale ed alla tecnologia.
Emozionante fotografare le autentiche rampe dello Shuttle, il vecchio complesso delle missioni Apollo e il gigantesco edificio in cui vengono assemblati i veicoli spaziali prima del lancio (VAB).
O apprendere cosa bolle in pentola, quali saranno i prossimi passi nello spazio. Un pezzo della nostra storia, intrecciato al nostro futuro, si spiega dinanzi ai nostri occhi.
“Abbiamo deciso di andare sulla Luna questo decennio e di fare altre cose, non perché siano semplici, ma perché sono difficili, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e capacità, perché questa è una sfida che vogliamo accettare, non abbiamo intenzione di rimandarla e abbiamo intenzione di vincerla, così come le altre” – John Fitzgerald Kennedy, 12 settembre 1962
Nel cuore della penisola, ORLANDO, la cui fortuna attuale è merito del papà di Topolino: fu proprio Walt Disney, negli anni ‘60, a decidere di impiantare qui il suo primo parco a tema: Magic Kingdom, il Regno Magico.
“Qui in Florida abbiamo qualcosa di speciale che non abbiamo mai apprezzato a Disneyland… la benedizione delle dimensioni. Qui c’è abbastanza terra per contenere tutte le idee e i progetti che possiamo immaginare” – Walt Disney
Da allora, i parchi a tema si sono moltiplicati: oggi i numerosi visitatori possono scegliere tra Universal Studios Florida, fotocopia degli Studios californiani, Sea World, con spettacoli di orche e delfini, e i quattro parchi attuali del Walt Disney World, sviluppatisi intorno al Magic Kingdom.
Sea World Orlando
Nel nostro tour diamo la possibilità di visitarli. Ma senza trascurare ORLANDO, “The City Beautiful”, la Città Bella dal particolare centro storico, distesa in un’area pianeggiante punteggiata da più di cento laghi naturali.
Ultima tappa del nostro tour in Florida: TALLAHASSE, la capitale dal nome indiano (significa “Vecchi Campi” in lingua Seminole), in posizione molto decentrata rispetto al resto dello Stato, sul lato orientale della Panhandle. Inizialmente non godeva di un giudizio molto lusinghiero.
“Un posto grottesco di speculatori terrieri e disperati” – Ralph Waldo Emerson, filosofo e saggista (1827)
A cent’anni di distanza, è un importante centro agricolo e commerciale che vanta due Capitol: uno storico, oggi museo, con simpatiche tende a righe bianche e rosse, ed uno moderno a grattacielo, senza la caratteristica cupola rotonda che contraddistingue 46 Capitol americani su 50.
A ricordarci che ci troviamo in Florida, deliziose statue di delfini alla base stemperano l’austerità della struttura.
Il nostro viaggio procede verso ovest. Stiamo per lasciarci la Florida alle spalle. Pochi chilometri, e inizia l’ALABAMA!
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