Ebbene sì, lo confesso: ho inventato questo tour soprattutto per tornare qui, nel sud dell’ARIZONA, nel parco dei SAGUARO.

“Poche meraviglie del West suscitano più stupore delle bellezze di un paesaggio dell’Arizona illuminato dalla luna: lo splendore argenteo delle montagne in lontananza, gli strani chiaroscuri dei crinali e degli arroyo e i grotteschi particolari dei cactus, rigidi e meravigliosi, formano un dipinto allo stesso tempo incantato ed evocatore: come se quello fosse il primo sguardo su un mondo morto e dimenticato, tanto il suo aspetto è diverso da quello di ogni altro luogo sulla faccia della Terra” – Edgar Rice Burroughs

In realtà dovrei dire “i parchi”, perché i SAGUARO NATIONAL PARK sono due, uno ad est ed uno ad ovest della città di Tucson. Quanti film sono stati girati qui! Più di 300. Nel 1939 la Columbia Picture realizzò in loco un set cinematografico per le riprese del film “Arizona”. Nacquero così gli OLD TUCSON STUDIOS, oggi museo.

Foresta di saguaro: una classica scena da film western!

Ci troviamo dunque in ARIZONA, “The Grand Canyon State“, lo Stato del GRAND CANYON attraversato dalla mitica ROUTE 66, ma centinaia di chilometri più a Sud dall’enorme ferita incisa dal Colorado in qualche milione di anni. Arizona significa Paese Arido“: e qui a sud è più arido che mai! E’ il DESERTO DEL SONORA, un’area che riceve meno di 20 centimetri di pioggia l’anno, con mesi consecutivi senza una goccia d’acqua.

Le piante e gli animali capaci di vivere in queste condizioni limite costituiscono una delle più straordinarie collezioni di forme di vita degli Stati Uniti.

Protagonista indiscusso del parco è comunque lui, il grande SAGUARO, “Re del Deserto di Sonora”, “Orrore di Spine” e “Simbolo del Sudovest”, famoso per le varietà di forme pazze, quasi troppo umane, che giocano con la fantasia nella mente dell’osservatore.

“Il cactus è come le nostre vite. Piene di spine, ma a volte racchiudono momenti di grande bellezza” – Pamela Browning

Il saguaro ha un percorso di crescita molto lento e travagliato. Alla fine del primo anno raggiunge solo il mezzo centimetro. Dopo 15 anni è alto poco più di una spanna. A 30 anni comincia a fiorire e fruttificare. In 50 anni può raggiungere i 2 metri.

Superati i 75 anni di età gli spuntano le prime braccia“, piccole protuberanze sferiche che si stendono poi all’infuori e verso l’alto.

Un saguaro con i primi abbozzi di braccia: mediamente, ha già 75 anni di vita

A 100 anni può arrivare a 8 metri. I saguaro che vivono più di 150 anni possono superare i 16 metri di altezza e le 8 tonnellate di peso, torreggiando su di ogni altra forma di vita del deserto.

Le strane forme assunte dai saguaro, quasi antropomorfe, li circondano di un alone di magia

Sono i più grandi cactus degli Stati Uniti. E vivono solo qui! Mi emoziona pensare che un qualunque saguaro con le braccia sia più vecchio di ciascuno di noi. Incute rispetto, ma ispira tenerezza. Nonostante le spine!

Un saguaro può raggiungere i 16 m di altezza e vivere fino a 150 anni

Con i nostri pulmini, percorriamo tutte le strade del parco, alla ricerca delle forme più bizzarre.

On the road, nel Saguaro National Park

Troviamo anche un raro Saguaro Crestato, frutto di una crescita anomala. Sembra quasi un cervello umano. Di grande effetto!

Difficile staccarsi da queste meraviglie della Natura…. Ma altre visite ci aspettano. Un’ultima foto, e siamo pronti a continuare.

Foto di gruppo nel Saguaro National Park

TUCSON si rivela una città vivace e interessante, dove il vecchio West incontra il vecchio Sud. Nei pressi, la splendida MISSIONE SAN XAVIER DEL BAC, considerata il miglior esempio di arte coloniale in USA.

Missione San Xavier de Bac, fondata nel 1692; l’aspetto attuale risale a fine Settecento
Missione San Xavier de Bac, interni

Visitiamo infine la famigerata prigione territoriale di YUMA. Nell’immaginario western, questo carcere era l’inferno in terra, fatto di criminali recidivi ed efferati, manigoldi, banditi scellerati e guardie sadiche. Chi non ricorda “Quel treno per Yuma“? Nonostante oggi sia solo un museo, camminare tra le sue celle fa ancora un certo effetto!

La vista del fiume COLORADO ci avvisa che stiamo per entrare in CALIFORNIA.

Ma questa è un’altra storia.

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