Il nostro COAST TO COAST inizia in TEXAS, “The Lone Star State“, lo Stato della Stella Solitaria. Unica, quanto è unico il Texas.

“Texas is a state of mind. Texas is an obsession. Above all, Texas is a nation in every sense of the word” (Il Texas è uno stato d’animo. Il Texas è un’ossessione. Soprattutto, il Texas è una nazione in ogni senso della parola) – John Steinbeck, In Viaggio con Charley

La mitica ROUTE 66 lo attraversa a Nord. Nel nostro viaggio in FLORIDA, TEXAS e NEW ORLEANS, esploriamo la parte Est. Qui ci dedichiamo al Sud e all’Ovest.

Partiamo da GALVESTON ISLAND, una striscia di terra nel Golfo del Messico collegata alla terraferma da un ponte. Rinomato luogo di villeggiatura, ha un Pier che ricorda quello più famoso di Santa Monica, storici palazzi d’epoca e deliziose sculture in legno, frutto di un intelligente lavoro di recupero di alberi abbattuti dall’uragano Ike nel 2008.

Sculture in legno a Galveston, artistico lavoro di recupero di alberi abbattuti da un uragano

La vicina HOUSTON ci appare come una metropoli moderna all’avanguardia, nonostante gli eleganti palazzi d’epoca del centro. Le sculture a forma di missile del Tranquillity Park, inaugurato per il 10° anniversario dello sbarco sulla luna, rivelano che la sezione della NASA per missioni spaziali con equipaggi umani si trova proprio qui! Chi non ricorda l’accorato appello dello sfortunato Apollo 13: “Houston, abbiamo un problema”?

Tranquillity Park di Houston, inaugurato nell’estate del 1979, a 10 anni dallo sbarco sulla luna

Tra le curiosità, la Beer Can House, una casa interamente ricoperta da lattine di birra, opera di fine anni ’60 di uno stravagante, annoiato (e decisamente molto assetato!) ex dipendente delle ferrovie.

Beer Can House, icona folk di Houston: è ricoperta da almeno 50.000 lattine di birra!

Tappa successiva, la splendida SAN ANTONIO: spostandoci verso ovest, aumentano le influenze ispaniche, evidenti nei nomi di strade, chiese e palazzi, ma soprattutto nel caratteristico spirito Tex-Mex che la anima.

San Antonio, ingresso al Mercado, colorato esempio di atmosfera Tex-Mex

Delizioso il Riverwalk, vivace salotto sul lungofiume in cui si affacciano i localini e si concentra la movida. Su tutto, veglia l’antica missione francescana di ALAMO: il motto “Remember Alamo!” è oggi simbolo di coraggio e dedizione; un po’ come Masada per gli Ebrei, o le Termopili per i Greci.

San Antonio, Alamo: sanguinoso teatro dello scontro tra i Texani e Messicani di Santa Ana (1836)

Continuando verso ovest, raggiungiamo DEL RIO, sulle sponde del RIO GRANDE (chiamato anche RIO BRAVO), che per oltre mille chilometri segna il confine con il Messico. Quanti film western sono stati girati qui! Sembra di veder spuntare indiani e cowboy dietro ogni angolo…

“Il Texas non è un luogo, ma un’illusione. È America allo stato primordiale, un vuoto che la colonizzazione yankee ancora tenta di riempire e non ha ben deciso come” – Vittorio Zucconi

Un piccolo, delizioso Museo ci spiega dove ci troviamo: c’è di tutto, perfino un saloon/tribunale dove il magazziniere, barista e giudice di pace Roy Bean veniva descritto come “l’unica legge a Ovest del Pecos River”.

Vecchio saloon/tribunale a Del Rio: l’unica legge a Ovest del Pecos River!

Poco lontano, ci aspettano grandi emozioni al SEMINOLE CANYON, con graffiti e pitture rupestri risalenti a 9000 anni fa. Per preservare le opere dell’uomo, ma anche il delicato ecosistema naturale, vi si accede solo accompagnati dai Ranger. Semplicemente imperdibile!

Sopra e sotto, Seminole Canyon State Park: uno di quei luoghi che non ti aspetti!

Attraversiamo quindi un’area desertica, selvaggia e desolata, dove tracce di presenza umana si ritrovano solo in una manciata di suggestive città fantasma. Il cielo è incredibilmente terso. I colori più brillanti che mai.

Terlingua: oggi città fantasma, un tempo florido centro per l’estrazione del mercurio

La strada ci regala pittoreschi scorci sul Rio Grande, che qui abbraccia in una curva il magnifico parco nazionale a lui dedicato: il BIG BEND, la “Grande Ansa” sul fiume. Gli dedichiamo una giornata intera.

Rio Grande dal Parco Nazionale del Big Bend: sull’altra sponda, è già Messico!

Siamo nel cuore del DESERTO DEL CHIHUAHUA!

On the road, nel cuore del Big Bend

Ma che deserto! Parliamo di 1200 specie di piante (principalmente cactus, agavi e yucca), più di 450 specie di uccelli, 56 di rettili, 75 di mammiferi… Autentico tripudio di natura selvaggia sotto un cielo blu cobalto.

Una curiosità: in caso di estrema carenza d’acqua, anche alcuni cactus smantellano la clorofilla, bloccando la fotosintesi, e vanno in dormienza: ecco perchè le pale appaiono rosse e non verdi! Come nel FOLIAGE, solo che rimangono sulla pianta.

Big Bend National Park: cactus dormienti, riconoscibili dalle pale violacee

Catturiamo anche le immagini di alcuni Mule Deer, i simpatici cervi-muli dalle grandi orecchie. Timidissimi, ma curiosi!

Famigliola di Mule Deer, in posa per la foto

Ancora in Texas – lo Stato più esteso degli USA dopo l’ALASKA – ci spostiamo in montagna e visitiamo FORT DAVIS, l’insediamento più alto del Paese (1524 m s.l.m.). Il vecchio forte e il minuscolo centro storico dalle facciate in legno richiamano il più puro stile del West. Ci aspettiamo un assalto da un momento all’altro!

Sopra e sotto: Fort Davis National Historical Site

Poco distante, la presenza di uno dei telescopi più potenti al mondo ci riporta bruscamente nel Terzo Millennio. Davvero, il Texas è un mondo a sè!

McDonald Observatory, uno dei telescopi più potenti al mondo (2076 m s.l.m.)

Giungiamo quindi alla mitica EL PASO, la città più occidentale dello Stato, terra di confine da sempre. Chiamata in passato “El Paso del Norte” per la posizione presso uno dei rari guadi sul Rio Grande, è stata per secoli un passaggio chiave per chi proveniva da sud.

Panoramica di El Paso; in fondo, oltre il Rio Grande, la sconfinata Ciudad Juarez, in Messico

Qui il Messico – vecchio e nuovo – esercita un’influenza marcata, che traspare anche da coloratissimi murales. Un intreccio di culture, sapori e atmosfere che da solo vale il viaggio.

El Paso, Street Art: non manca nessuno, perfino il rivoluzionario messicano Pancho Villa

Superata El Paso, ci lasciamo il TEXAS alle spalle. Il NEW MEXICO ci aspetta.

Ma questa è un’altra storia.

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