Se pensiamo che l’Alaska è grande 7 volte l’Italia e che ci vivono meno di 750.00 persone, di cui più di un terzo ad Anchorage, il conto è presto fatto. Qui si registra la più bassa densità di popolazione di tutti gli Stati Uniti.

Skyline di Anchorage, la più grande città dell’Alaska (300.000 abitanti)

E comunque, credere che ANCHORAGE – l’unica vera “città” alaskana – sia un posto “normale”, è sbagliato. I suoi 300.000 abitanti convivono con circa 250 orsi neri, 60 grizzly e duemila alci: meglio chiudere bene la porta di casa, non si sa mai chi potrebbe entrare! E ricordiamoci che parliamo di una città in cui in estate gli impiegati in pausa pranzo infilano gli stivali e vanno a pesca di salmoni wild.

Anchorage: tipico tram rosso attraverso le vie del centro
Anchorage: capanna di tronchi che ospita il Visitor Center

Il ruolo di seconda città per dimensioni è conteso fra Fairbanks e Juneau, entrambi con circa 30.000 residenti. Dieci volte meno di Anchorage!

Fondata da un italiano (tale Felice Pedroni) durante una delle tante corse all’oro, la “Golden Heart CityFAIRBANKS (Città dal cuore d’Oro) è porta d’ingresso per l’Interior, la parte più remota e settentrionale dello Stato. Giovane e vivace, vanta una prestigiosa Università all’avanguardia (UAF) ed è punto di arrivo della YUKON QUEST, “the toughest race in the world”.  

UAF, University of Alaska Fairbanks: nata nel 1917, conta oggi oltre 8000 studenti

Nel grazioso centro storico, un arco di palchi di corna di alce (cadono in autunno: nessun animale è stato ucciso per questo!), un orologio vintage e una statua dedicata alla Unknown First Family, prima famiglia di NATIVI.

Fairbanks, arco di palchi di corna di alce: cadono ogni anno in autunno, e ricrescono completamente prima della stagione primaverile degli amori

Ha inoltre un interessante Museo dei Pionieri, perfetta ricostruzione dell’epoca e della CORSA ALL’ORO di fine Ottocento.

Fairbanks, Pioneer Park, interessante ricostruzione della cittadina all’epoca dei cercatori d’oro

JUNEAU è l’unica capitale degli USA raggiungibile solo in aereo o traghetto. E non perché manchi la continuità territoriale: le montagne della costa, alte più di 2000 m, rendono troppo onerosa la costruzione di strade.

Nel tour di luglio 2021 abbiamo scelto di sostituire Juneau con la Penisola di Kenai, che forse meglio incarna lo spirito alaskano. Oltre a NENANA e CHICKEN, poco più di curiosità, di seguito i più caratteristici centri abitati inclusi del nostro itinerario: tutti molto piccoli (quasi più animali che persone!), ognuno diverso dall’altro, ciascuno meritevole di una visita.

Worthington Glacier, sulla Richardson Highway verso Valdez

Situata alla fine della Richarson Highway, unico porto alaskano sempre libero da ghiacci, VALDEZ è l’importantissimo terminal dell’oleodotto Trans Alaska Pipeline. Eppure, nonostante questo mantiene del tutto inalterato l’aspetto di un delizioso borgo di pescatori, tra halibut e SALMONI WILD.

Trans Alaska Pipeline, l’oleodotto lungo 800 miglia che collega la Prudhoe Bay a Valdez

L’unica strada per raggiungerla è spettacolare, con vedute mozzafiato di ghiacciai e cascate, prima di aprirsi sul Prince William Sound.

Porticciolo di Valdez, porta di accesso al Prince William Sound

Ed ora, nella PENISOLA DI KENAI, considerata per bellezza e possibilità di attività all’aperto il Parco giochi degli Alaskani. Un mondo fatto di oceano, montagne, ghiacciai e, naturalmente, SALMONI WILD. Ne visitiamo le deliziose cittadine di Seward e Homer.

Penisola di Kenai, il “Parco giochi degli Alaskani”

SEWARD è il luogo in cui un orfano tredicenne ha inventato la bandiera dell’Alaska: blu come il cielo, l’oceano, i laghi e i fiumi, con l’Orsa Maggiore quale omaggio agli orsi, e la Stella Polare a ricordarci che questo è lo Stato più settentrionale degli USA.

Particolare del monumento dedicato a Billy Benson, il tredicenne inventore della bandiera alaskana (1927); la sua proposta fu scelta tra più di 700

Sempre a Seward, inoltre, si trova il Miglio Zero dell’IDITAROD.

Ma soprattutto, Seward è punto di accesso al KENAI FJORD NATIONAL PARK, dove si trova l’Exit Glacier, uno dei pochi ghiacciai accessibile a piedi. Si starà anche ritirando, come gli altri 100.000 ghiacciai dell’Alaska, ma lo spettacolo è strepitoso!!

Kenai Fjord National Park, Exit Glacier: notare le proporzioni rispetto alle persone (in rosso)

Ancora nella penisola di Kenai, HOMER (foto di copertina): la mia preferita! Con il mitico Spit, che si allunga nella pittoresca Kachemak Bay, è un gioiello alla fine del mondo. Di sicuro, alla fine dell’unica strada!

Homer, il famoso Spit: una striscia di sabbia di 7 km protesa tra ghiacciai e fiordi
Homer, casette sullo Spit: la versione palafitta dipende dalla notevole variazione di marea

D’obbligo una birra (possibilmente Alaskan Amber!) al Salty Dawg Saloon, cuore della movida dello Spit tappezzato da banconote da un dollaro.  

Skagway e Haines meritano un discorso a parte: per raggiungerle bisogna attraversare un pezzo di Canada (tutto lo YUKON e un breve tratto di BRITISH COLUMBIA), perchè insormontabili vette costiere non consentono una “all-American route”. Almeno, diversamente da Juneau, qui una strada arriva!

SKAGWAY era la porta del Klondike. Nata durante la più famosa Corsa all’Oro della storia (quella del 1896), vide arrivare via mare, soprattutto da SEATTLE, migliaia di aspiranti cercatori d’oro. Qui giunti, caricavano pesanti slitte con attrezzature e rifornimenti, arrancavano – da soli o con i cani – fin sulla cima di un ripido passo montano e quindi procedevano sul fiume Yukon ghiacciato fino ai territori auriferi di DAWSON CITY. Un’ardua impresa! Tanti fallivano o rinunciavano. Ma la città si arricchì comunque, fornendo loro tutti i servizi necessari.

Skagway, locomotiva della White Pass & Yukon Route, con spazzaneve incorporato: doveva superare un passo molto innevato per raggiungere la capitale dello Yukon

Da qui passò anche un giovane Jack London, che al posto dell’oro trovò l’ispirazione per “Zanna Bianca” e “Il Richiamo della Foresta”.

Oggi a sbarcare a Skagway non sono più aspiranti cercatori, ma crocieristi: indubbiamente, questo nuoce un po’ all’atmosfera originale.

Downtown Skagway; notare, in fondo alla Main Road… una nave da crociera!

Ma la via principale, il treno rosso con spazzaneve e il vecchio cimitero della Corsa all’Oro, meritano comunque una visita!

Skagway, una delle pittoresche tombe nello storico Gold Rush Cemetery

HAINES dista solo un’ora di traghetto da Skagway (o 7 ore di guida), ma è tutta un’altra cosa: molto più tranquilla, e molto più wild.

Dal traghetto, tra Skagway e Haines
Haines, riflessa nella baia illuminata dalle luci dell’alba

Qui ogni novembre convergono migliaia di AQUILE.

E qui, ogni volta, gli ORSI li vediamo davvero! Senza escursioni particolari, solo andando a cercarli nel posto giusto.

In Alaska persino la visita di una cittadina può trasformarsi in un safari. Ma qui è normale: questa è l’Ultima Frontiera!

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