La costa occidentale delle Americhe fa parte del PACIFIC RING OF FIRE, un Anello di Fuoco sede di importanti attività vulcaniche legate ai movimenti delle placche della crosta terrestre.

Pacific Ring of Fire, l’Anello di Fuoco del Pacifico

Nel mio PACIFIC NORTHWEST i vulcani più importanti sono circa una ventina, e interessano la catena montuosa delle Cascades.

Nelle NORTH CASCADES, da cui proveniamo, abbiamo incontrato il Mount Baker (3.285 m), visibile anche da VANCOUVER.

Nelle SOUTH CASCADES, tra WASHINGTON meridionale e OREGON, si trovano i vulcani più spettacolari: MT. RAINIER, MT. ST HELENS e MT. HOOD.    

Il “Lascito dei Vulcani”, uno degli itinerari turistici dell’Oregon

Andiamo a conoscerli da vicino.

“Di tutte le montagne di fuoco che un tempo lanciavano lampi nel cielo lungo la costa del Pacifico, Mount Rainier è la più nobile” – John Muir, esploratore

Targa dello Stato di Washington, con Mount Rainier

MOUNT RAINIER (4323 m)

E’ la quarta vetta più elevata degli USA (ALASKA esclusa), ma anche una delle montagne più belle dello Stato di WASHINGTON, a soli 87 km da SEATTLE. L’area che lo comprende è tutelata come Parco Nazionale dal 1899, quinto per istituzione al mondo.

Mount Rainier National Park, uno degli ingressi; è il quinto al mondo per istituzione (1899)

Mt Rainier è un vulcano dormiente: la sua ultima eruzione risale al 1894. In passato, ha prodotto valanghe di detriti e colate scesi fino all’oceano.

Mount Rainier, inizio di una delle passeggiate, con citazione dell’esploratore John Muir

“Il più lussureggiante e il più stravagante di tutti i giardini alpini che abbia mai visto nelle mie peregrinazioni in cima alle montagne” – John Muir, esploratore

I Nativi lo chiamavano Tahoma, “Madre delle Acque“. Il nome inglese gli venne dato a fine Settecento dall’esploratore George Vancouver. Ma per gli abitanti delle città vicine è semplicemente The Mountain, la Montagna.

Più di cinquanta sentieri, più o meno impegnativi, consentono di esplorare il territorio. Ne scegliamo un paio semplici, ma altrettanto spettacolari.

Mount Rainier, qualche anno fa

Il posto è fantastico: la cima perennemente innevata contrasta con boschi verdissimi e colorati fiori di campo, mentre enormi fiumi di ghiaccio, spessi fino a 230 metri, scendono lungo i pendii. E il pennacchio di fumo che spesso esce dalla cima ci ricorda che questa non è una montagna qualunque.

MOUNT SAINT HELENS (2547 m)

Ancora nelle SOUTH CASCADES, e ancora nello Stato di WASHINGTON, andiamo a vedere Mount Saint Helens, tristemente noto per la catastrofica eruzione del 1980 che liberò un’energia pari a 21.000 bombe atomiche.

Mount Saint Helens, ingresso al sito

Si tratta di un vulcano esplosivo, come il nostro Vesuvio, la cui attività precedente risale a quasi due secoli prima.

Si risveglia il 20 marzo 1980, quando i sismografi dell’Università di Seattle registrano un terremoto di magnitudo 4,1. Seguono eventi minori, sempre monitorati dagli esperti, che a fine aprile affermano di essere in grado di prevedere una eventuale eruzione con ragionevole anticipo.

Mount Saint Helens oggi: con l’eruzione del 1980 l’altezza del vulcano è diminuita di 350 m

E invece, senza ulteriori avvertimenti il 18 maggio 1980 un terremoto di magnitudo 5,7 scuote il vulcano. Il fianco nord si stacca e frana a valle, mentre un’esplosione provoca una nube di cenere incandescente che si sposta alla velocità di 100 chilometri orari distruggendo tutto lungo il percorso. Una nuvola densa e nera oscura il cielo nel raggio di 200 chilometri.

Mount Saint Helens oggi, con il belvedere che riporta i nomi delle 57 vittime dell’eruzione del 1980

Alla fine dell’eruzione, il vulcano è distrutto: 2,5 chilometri cubi del suo fianco nord sono scomparsi, e la cima si è abbassata di 350 metri. La più massiccia frana mai verificatosi a memoria d’uomo, che sommerge 595 chilometri quadrati di foresta sotto milioni di tonnellate di rocce e ceneri.

Le polveri emesse vengono trasportate a grande distanza e si depositano formando coltri spesse, danneggiando le coltivazioni fino a 2500 chilometri di distanza. Per settimane vengono osservate dai satelliti negli strati alti dell’atmosfera. Un evento epocale!

Oggi Mount Saint Helens è tutelato come National Volcanic Monument. Un Visitor Center affacciato sul cratere ci consente di coglierlo in tutta la sua drammaticità. Un paesaggio apocalittico, che lascia senza fiato.

Mount Saint Helens, Johnston Ridge Observatory

MOUNT HOOD (3372 m)

Situato nell’OREGON settentrionale, l’ultima eruzione del Mount Hood risale al 1790. Oggi è considerato un vulcano dormiente, come Mount Rainier, ed è coperto da ghiacciai. Eppure anche lui, così come gli altri vulcani delle Cascades, dopo l’eruzione di Mount Saint Helens è stato oggetto di numerosi studi e inserito tra i sorvegliati speciali. Meglio non rischiare!

Alle sue pendici, lo storico Timberline Lodge, famoso per essere stato l’ambientazione esterna del film SHINING di Stanley Kubrick (1980). Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, narra di una famiglia che deve svernare in totale isolamento in un hotel di alta montagna: appunto, qui. Divenuto un film cult, è entrato nell’immaginario collettivo ed è stato classificato come uno dei migliori horror della storia del cinema.

Timberline Lodge, ambientazione del film cult Shining, di Stanley Kubrick (1980)

Al di là della finzione cinematografica, anche Mount Hood è molto fotogenico, nonchè meta turistica importante sia d’estate che d’inverno. Un circuito panoramico, dal quale si aprono vari sentieri escursionistici, lo collega a PORTLAND ed alla pittoresca COLUMBIA VALLEY.

Mount Hood, fotografato da uno dei numerosi sentieri

DEE WRIGHT OBSERVATORY, un osservatorio fatto di lava

I paesaggi vulcanici mi affascinano. Sono andata a cercarli in ALASKA, alle HAWAII, alle CANARIE… Forse perché hanno qualcosa di apocalittico, a ricordarci la nostra umana piccolezza di fronte alla grandiosità della Natura.

“Foresta Nazionale”… di lava, con pochi alberi spelacchiati

Per restare in tema, il mio viaggio prevede una deviazione attraverso un posto magico: il McKenzie Pass, nel cuore delle Cascades dell’OREGON.

McKenzie Pass, una delle strade panoramiche dell’Oregon

Per raggiungerlo, ci lasciamo alle spalle foreste, cascate e laghi montani cristallini, mentre vette aguzze più o meno innevate si identificano come altri vulcani. Di colpo, ci ritroviamo in un surreale paesaggio di lava nera, con poche sparute piante in lotta per la sopravvivenza.

On the road, verso il McKenzie Pass

Seguiamo la strada, che sale inerpicandosi con strette curve. Sul passo, a 1600 metri di altitudine, una strabiliante sorpresa: il Dee Wright Observatory, un osservatorio costruito interamente in blocchi di lava nera.

Dee Wright Observatory, costruito interamente in lava (1935)

All’interno, varie feritoie si aprono in corrispondenza dei vulcani circostanti.

Dee Wright Observatory, interno: ogni feritoia si apre su uno specifico vulcano

Il contrasto fra le vecchie aree glaciali e i nuovi paesaggi vulcanici è mozzafiato. Questa è veramente la Terra del Ghiaccio e del Fuoco!

“Ogni volta che vedo una montagna mi aspetto che si trasformi in un vulcano” – Italo Svevo, scrittore

Vedi tutti gli articoli sul PACIFIC NORTHWEST:

Ti potrebbe piacere: