Esteso dall’Atlantico al Pacifico per cinque fusi orari, il CANADA è il secondo Paese per dimensioni al mondo, dopo la Russia.
A nord si affaccia sul Mar Glaciale Artico, mentre a sud condivide, con gli Stati Uniti, il più lungo confine terrestre: quasi 9000 km.
“Il Canada non è tanto un Paese quanto una corda da bucato lunga quasi 4.000 miglia: St John’s in Newfoundland è più vicino a Milano che a Vancouver” – Simon Hoggart, giornalista

In questa distesa sconfinata, organizzata in dieci province (tra cui la BRITISH COLUMBIA) e tre territori (tra cui lo YUKON, che visitiamo insieme all’ALASKA), vivono 35 milioni di persone, per la maggior parte distribuite nella fascia meridionale a non più di 300 km dagli USA. Questo perché il clima del Paese è alquanto impegnativo, con inverni estremamente rigidi. E non vale solo per le regioni artiche!
In questo difficile contesto, la BRITISH COLUMBIA è una vera e propria oasi, con il baluardo delle Montagne Rocciose che la protegge ad est, e la corrente calda del Pacifico Settentrionale che la intiepidisce a ovest.
A conferma, la Valle di Okanagan è una delle principali regioni vinicole del Canada, e cittadine rurali come Osoyoos godono del clima estivo più mite.
Avrei mai potuto rinunciare a vedere l’unico deserto del Paese? E fotografare i frutteti più floridi e i vigneti più prestigiosi, che le hanno valso il soprannome di “NAPA VALLEY del Canada”? Naturalmente no.

Ecco quindi che il nostro viaggio da VANCOUVER alle MONTAGNE ROCCIOSE ci porta a fare una piccola deviazione verso sud, proprio sulla linea di confine con gli Stati Uniti.
Spalle al Pacifico, partiamo per OSOYOOS, nella parte più meridionale e più arida dell‘Okanagan Valley, estesa in direzione nord-sud per più di 180 km.

Il paesaggio è strepitoso: dove arriva l’acqua, trasportata dal lago più vicino, prosperano nel verde vigneti e frutteti. Per il resto, il colore ocra e i pochi alberi assetati e spelacchiati creano un contrasto stridente, ma di effetto.

Nella lingua delle First Nations (i nativi canadesi) Osoyoos significa “striscia di sabbia”: vicino al grande lago su cui sorge la cittadina, poco più di 5.000 anime, si estende infatti l’unico deserto del Canada, con tanto di cactus e piante grasse.

Una piacevole passeggiata su passerelle in legno, per non rovinare il delicato ecosistema locale, ci consente di vederlo da vicino.

Dal punto di vista biologico, è considerato l’estremità settentrionale del Deserto del Sonora messicano. D’estate, la temperatura media è di 28°C, la più alta del Canada.

“Osoyoos ha tutto: golf, terme, spiagge, cantine, frutteti, prelibatezze culinarie, montagne, osservazione della fauna selvatica, cultura delle Prime Nazioni ed esperienze nel deserto ecologico” – guida turistica Osoyoos

Come detto, ci troviamo a due passi dagli USA: un punto panoramico ci consente di fotografare, dall’alto, entrambe le bandiere. Sullo sfondo, lo Stato di WASHINGTON.

Percorriamo la valle verso nord. La strada si snoda tra le vigne lungo il “Golden Mile”, il Miglio Dorato sia per la frutta che per il vino.

I bianchi e rossi di produzione locale sono molto rinomati: secchi, profumati e corposi, rappresentano una gioia anche per i palati più esigenti. Da provare!

Ai vigneti si alternano frutteti, mentre i prodotti della terra sono esposti in pittoresche bancherelle lungo il percorso. D’obbligo una sosta!

Procediamo tra paesaggi, a un tempo aspri e bucolici, dove “i pensionati si crogiolano al sole come le pesche”: clima mite, cibi sani (e buoni vini!), laghi e spiagge costituiscono infatti un’attrazione irresistibile non solo per i turisti, ma per gli anziani di tutto il Canada.

Ci sono perfino località dal nome simbolico come PENTICTON, o Pen-Tak-Tin, che nella lingua dei Nativi significa “luogo in cui riposare per sempre”. Un po’ macabro, ma rende l’idea!

Capoluogo della lunga valle è KELOWNA, il cui nome significa “Orso Grizzly”, affacciato su un grande e pittoresco lago in cui non manca nulla…

Nemmeno il tipico mostro del lago. Come quello più famoso di Loch Ness, solo che qui, invece di Nessie, si chiama Ogopogo. E come resistere a farsi una foto con lui, magari prendendolo per le corna?

Piacevolissima la passeggiata sul lungolago, tra spiagge e statue a tema.
L’impressione è quella di un luogo di villeggiatura di lusso, ma familiare. Un ottimo museo ci aiuta a comprendere meglio la realtà di tutta la regione.

“Siamo bellissimi, perché siamo Okanagan. Siamo bellissimi perché la terra è bellissima” – Okanagan Song di Delphine Derrickson (Westbank First Nation) ed Herman Edward (Lower Similkameen Indian Band)

Ora siamo pronti ad affrontare le ROCKIES, e i suoi parchi montani mozzafiato.
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