“Adoro quanto sia bella Vancouver. Voglio dire, ovunque guardi ci sono solo montagne e oceano” – Emma Bell, attrice

Secondo una classifica del settimanale inglese The Economist, VANCOUVER è una delle città con la migliore qualità di vita al mondo.

E a detta di quelli che l’hanno visitata, anche una delle più belle: perfetta combinazione tra vivace centro urbano e natura incontaminata.

Skyline di Vancouver, fotografato da una delle Marine di Coal Harbour

Il nostro aereo atterra proprio a Vancouver, tappa iniziale del viaggio che ci porterà a conoscere il meglio della BRITISH COLUMBIA, la Provincia canadese più occidentale, affacciata sull’Oceano Pacifico e l’Inside Passage, tra lo YUKON a nord e lo Stato americano di WASHINGTON a sud. 

Skyline di Vancouver dal traghetto; sullo sfondo, Mt Baker: gli USA e Seattle sono a due passi!

Due settimane tra DESERTI, fertili valli con FRUTTETI e VIGNETI, strepitosi PARCHI NAZIONALI con laghi, fiumi, cascate e ghiacciai, eleganti villaggi montani come WHISTLER e deliziose città molto British come la capitale VICTORIA. E tanta, tanta fauna selvatica. Uno dei miei viaggi preferiti!

Downtown Vancouver

Vancouver mi emoziona sempre. Non per niente, si trova in una delle baie più pittoresche al mondo!

“Vancouver è un posto meraviglioso. Ancora più di San Francisco e Sydney, è una città portuale magica” – Terence Stamp, attore

La cornice naturale lascia senza fiato: il blu dell’oceano, interrotto dalle scie bianche dei traghetti e da qualche idrovolante, contrasta col verde intenso delle foreste e col bianco delle alte vette in lontananza, perennemente spruzzate di neve: uno degli scenari urbani più spettacolari del pianeta.

Idrovolante in volo sulla baia di Vancouver

Mi piace iniziare la visita dallo Stanley Park, splendido parco cittadino (uno dei più vasti al mondo) in cui la Seawall Promenade, la Passeggiata della Diga, si snoda lungo la costa, regalando viste mozzafiato su Downtown, cuore finanziario ed economico della città, e sulla baia stessa.

Faro di Brockton Point: qui Arnold Schwartzenegger consegnò la torcia olimpica a Sebastiano Coe poco prima dell’inaugurazione delle Olimpiadi Invernali del 2010
Stanley Park: Seawall Promenade, anello di 9 km ideale per passeggiare, correre o pedalare

Quasi nascosti nella lussureggiante foresta temperata (400 ettari con più di 150.000 alberi!), un gruppo di colorati pali totemici ci ricorda che siamo nella terra delle FIRST NATIONS, le Prime Nazioni, equivalente canadese dei NATIVI AMERICANI degli USA.

Stanley Park, Totem Pole Park: omaggio alle First Nations locali

Insieme all’Inside Passage dell’ALASKA, la British Columbia è infatti il luogo in cui meglio prosperarono le tribù abili nella lavorazione del legno. Avremo occasione di parlarne ancora, nel corso di questo viaggio.

Rientrando a Downtown, ci concentriamo sul quartiere storico: Gastown, nato nel 1867 come iniziativa imprenditoriale di “Gassy Jack Deighton che aprì qui il primo saloon, iniziando di fatto lo sviluppo urbanistico della terza città per dimensioni del Canada (dopo Toronto e MONTREAL).

Downtown, un murales ricorda il grande incendio del 1886 che rase al suolo quasi tutta la città

Oggi Gastown è un luogo piacevole, i cui palazzi vittoriani sono stati riconvertiti in negozi o ristoranti, ideali per la movida serale. Mentre Gassy, in piedi su una botte di whisky, controlla che tutto fili liscio, e un orologio a vapore scandisce, a modo suo, il passare del tempo.

Sempre a Downtown, la parte più importante e interessante della città, il colorato Chinatown Millennium Gate segna l’ingresso al quartiere abitato dalla terza comunità asiatica per dimensioni del Nord America.

Millennium Gate, imponente porta di ingresso a Chinatown

Questo perchè ci troviamo in una città portuale il cui commercio, per posizione geografica, è stato sempre rivolto all’Oriente, richiamando immigrati soprattutto dal Sud Est asiatico. Ultima ondata importante in ordine di tempo: facoltosi abitanti di Hong Kong, rifugiatisi qui (con le loro ricchezze!) prima che l’isola tornasse alla Cina (1997). Ecco perchè Vancouver è talvolta chiamata… “Hong Kouver“. Ma ne vale la pena: le finanze per grattacieli, e varie attività imprenditoriali, arrivano proprio da qui.

Cinesi a parte, più della metà dei residenti ha come prima lingua un idioma diverso dall’inglese (anche se il Canada è ufficialmente bilingue francese/inglese, qui di fatto il francese è parlato pochissimo). Ancora oggi, tanti stranieri (compresi molti italiani) cercano di trasferirsi qui, attratti da ottime condizioni di vita, numerose opportunità di lavoro e, non da ultimo, dal clima più mite di tutto il Canada. Risultato: un crogiolo di razze e persone, perfettamente integrate.

Percorrendo uno dei ponti storici di Vancouver

Continuiamo la nostra passeggiata sul lungomare. L’attenzione viene catturata dalle candide vele del Canada Place, paragonato per originalità alla Opera House di Sydney e al Denver International Airport. Centro Congressi e Terminal per navi da crociera, è stato realizzato in occasione dell’Expo 1986, che ha portato in città 22 milioni di visitatori.

Vele bianche del Canada Place, Centro Congressi realizzato tra il 1983 e il 1985, ampliato nel 2001

Nei pressi, l’enorme Olympic Cauldron, un tripode (francamente: bruttino!), posto lì a ricordarci che Vancouver ha ospitato le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2010.

Olympic Cauldron, il tripode Olimpico (2010)

Di fronte, un delizioso porticciolo per idrovolanti: le numerose isole, e le coste particolarmente frastagliate, li rendono ancora oggi estremamente utili per luoghi raggiungibili solo via cielo o via mare. Non solo per i turisti! Un po’ come nella mitica – e più selvaggia! – ALASKA.

Baia di Vancouver, porticciolo per idrovolanti

Su tutto, domina l’alta torre del Vancouver Lookout: dall’alto dei suoi 170 m si aprono panorami a 360° su baia, oceano, città, foreste e montagne.

Dal Vancouver Lookout: baia e Canada Place
Dal Vancouver Lookout: vista su cantieri e ferrovia

Più verso l’interno, la Vancouver moderna e commerciale, raccolta intorno alla grande e vivace arteria Robson Street. Grattacieli e boutique, che spuntano come funghi da un anno all’altro, gareggiano tra forme all’avanguardia e giochi di riflessi.

Riflessi

“Ogni volta che torno a Vancouver mi stupisco per quanto è cambiata. Te ne vai per un mese, e ritrovi tre nuovi grattacieli” – Bryan Adams, cantautore

Grattacieli di Downtown: con 600.00 abitanti solo nel centro cittadino, ha una delle densità di popolazione tra le più alte del Nord America

Meritevole di una visita, anche la piccola Granville Island: riuscito esempio di recupero di un’area industriale dismessa, è oggi sede di boutique, caffè, ristoranti, mercatini e teatri, che attraggono giovani e meno giovani.

Vancouver è anche la città dell’hi-tech e della scienza. A testimoniarlo: H.R. MacMillian Space Center, il più grande centro canadese dedicato allo Spazio.

H.R. McMillian Center (1968), museo astronomico; davanti, The Crab, opera di George Norris

E la prestigiosa UBC, l’Università pubblica della British Columbia. Specializzata in materie scientifiche, ha laureato ben 8 premi Nobel.

Università pubblica della British Columbia: conta circa 65.000 studenti e 15.000 dipendenti

Infine, una curiosità: Vancouver è considerata il terzo polo di produzione cinematografica dell’America settentrionale, dietro solo a LOS ANGELES e NEW YORK. L’anima vivace ed efficiente, e la grande ricchezza di scenari naturali dei dintorni, le hanno fatto guadagnare il titolo di “Hollywood del Nord”. Un motivo in più, per conoscerla da vicino!

Skyline di Vancouver, dal Queen Elizabeth Park
Paparazzo al Queen Elizabeth Park

“Vancouver è la mia città adottiva preferita. Ti fa sentire a casa. Alcuni aspetti mi ricordano la costa orientale. È molto pulita. Il cibo è ottimo. E le persone sono adorabili. Non che non mi piacesse lavorare in altre località glamour… ma, accidenti, è divertente essere Canadese!” – Rachel Nichols, attrice

Noi, al Queen Elizabeth Park

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