E’ una fortuna che la ROUTE 66 inizi proprio da qui! CHICAGO, in ILLINOIS, è una città stupenda.

E sarà pure la “Windy City”, la Città Ventosa… ma se un po’ di brezza ripulisce il cielo, le foto vengono ancora meglio! Lo skyline di Downtown, riflesso sul Lago Michigan, è spettacolare.  

Skyline di Chicago by night, riflessa nel Lago Michigan

Ma non è solo la posizione a renderla unica: indiscussa capitale mondiale dell’architettura moderna, Chicago vanta palazzi futuristi dalle forme innovative che svettano su fagioli giganti (The Bean), originali statue” in cui si alternano immagini di gente comune (Crown Fountain), e opere sparse di Frank Gehry, Picasso, Chagall e Mirò, solo per citarne alcuni.

The Bean, o “Cloud Gate” (Porta delle Nuvole), opera dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor
Crown Fountain: creazione dello spagnolo Jaume Plensa, proietta le facce dei cittadini

Qualche eccesso farà sorridere… ma non dimentichiamo che qui è stata messa a punto la tecnica dei grattacieli. Il Grande Incendio del 1871 ha lasciato enormi spazi vuoti poi colmati da architetti del calibro di Daniel Burnham (che anni dopo progetterà il Flatiron, primo grattacielo di New York), e Frank Lloyd Wright, il suo allievo più famoso.

Jay Pritzker Pavillon, auditorium all’aperto disegnato da Frank O’ Gehry
Marina City, disegnato dal visionario architetto Bertrand Goldberg (1968)
Avveniristica facciata curva della Chase Tower (1969)

Integrati nel contesto moderno, i palazzi d’epoca sfoggiano decori raffinati di grande effetto, in ferro battuto, mosaici, maioliche e terracotta.

Carbide & Carbon Building (1929): notare le decorazioni Art Deco della cima
Ingresso nord-orientale al Sullivan Center, ex Carson, Pirie, Scott & Co, capolavoro di Burnham
La preziosa scala di Frank Lloyd Wright impreziosisce il Rookery Building opera di Burnham

E poi c’è la Chicago della vita che diventa film, come “Gli Intoccabili” (The Untouchables) su Al Capone, che qui mosse i primi passi. La famosa scalinata della scena con la carrozzina è proprio qui. Come pure il palazzo dal quale un giovane Kevin Costner, nell’atto finale, esce per andare “a farsi un drink”.

“Se vuoi Capone devi fare così: se lui tira fuori il coltello, tu tiri fuori la pistola. Se lui manda uno dei tuoi all’ospedale, tu mandi uno dei suoi all’obitorio. È così che si fa la guerra a Chicago!” – Sean Connery, The Untouchables

E i simpatici Blues Brothers? La loro rocambolesca avventura si concluse qui.

“Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutti e due gli occhiali da sole” – Blues Brothers

L’avventura dei Blues Brothers termina nel Richard J. Daley Center; davanti, una monumentale statua di Picasso

In tempi più recenti, Chicago compare nella serie TV E.R.”, con la metro leggera, il General Hospital e un seducente George Clooney ancora quasi sconosciuto.

Chicago, metro di superficie

Qui la Chess Records ha consacrato la nascita del Blues, lanciando artisti del calibro di Chuck Berry (la nostra colonna sonora!). Qui sono stati inventati il rollerblade, la pillola anticoncezionale, il flipper e il chewing gum.

Wrigley Building, il doppio palazzo in terracotta dove è stato inventata la gomma americana

Ma non dimentichiamo perché siamo qui! Foto di rito al cartello che segna l’inizio della Route 66, e ad un paio di locali, teatri e insegne al neon a tema Mother Road, e si parte.

Comincia l’avventura!!

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