“Now you go through Saint Louis, Joplin Missouri…” – Chuck Berry, Route 66

Passiamo il ponte sul Mississippi (5970 km, insieme al suo maggiore affluente, Missouri), lasciandoci l’ILLINOIS alle spalle, ed è subito… MISSOURI! Anzi, SAINT LOUIS.

“Le città del fiume Mississippi sono incantevoli, linde, ben costruite, piacevoli alla vista e confortanti per lo spirito” –  Mark Twain, Life on the Mississippi

Fondata nel 1764 da commercianti di pellicce francesi, Saint Louis ci accoglie con l’arco più alto del mondo, interamente in acciaio. Impressionante! Nei pressi, il vecchio Palazzo di Giustizia, sede di battaglie per il voto alle donne e l’abolizione della schiavitù. Alle spalle, il Mississippi, il Grande Fiume.

St. Louis: Gateway Arch, l’arco più alto del mondo (192 m) incornicia il vecchio Palazzo di Giustizia

Il nome dell’arco, GATEWAY ARCH, ricalca il soprannome della città: “Gateway to the West“, porta d’ingresso per l’Ovest. La spedizione di Lewis e Clark per raggiungere il PACIFICO partì proprio da qui.

St. Louis: statue della spedizione di Louis e Clark (1804 – 1806), preludio alla conquista del West

Saint Louis ha mille facce: una monumentale affacciata sul Mississippi, i palazzi in mattoncini rossi del Cherokee Lemp District (dal nome dei Nativi Americani che abitavano l’area), e il celebre Stadio dei Cardinal.

Spettacolare la Basilica Cattedrale, che custodisce la più grande collezione di mosaici al mondo fuori dalla Russia (8000 mq).

Particolare della Basilica Cattedrale di Saint Louis (1914): 41,5 milioni di tessere in 7000 colori

Lasciata Saint Louis, chi si aspetterebbe di trovare un santuario nella roccia dedicato alla Madonna di Czestochowa? L’America non finisce mai di stupire!

Black Madonna Shrine & Grotto, dedicato alla Madonna di Czestochova (1937)

La strada ci riporta nel più puro spirito della Route. Passiamo minuscole località dal nome altisonante – e impegnativo! – come EUREKA, CUBA, LEBANON o CARTHAGE, con murales su temi e personaggi legati al territorio.

Murales di Bette Davis, vincitrice di due Oscar, col marito, in occasione di una visita a Cuba (1948)
Cuba, murales sulla Guerra di Secessione (1860-1865): questo fu uno dei teatri più sanguinosi

Deliziose le stazioni di servizio, in vari stili, talvolta decisamente originali.

Stazione di servizio in “Cottage Style”, versione a casetta

Road Attractions di ogni genere cercano di catturare gli automobilisti di passaggio. Noi compresi! Ci facciamo tentare da una enorme sedia rossa: impossibile non vederla!

Foto di gruppo sotto una delle sedie più grandi del mondo
Bob’s Gasoline Alley, ricco di cimeli anni ’50 e ’60

Originali i motel, frequentati anche da personaggi famosi.

Boots Court Motel, Carthage: Clark Gable amava soggiornare qui

Troviamo anche uno storico Drive In, con la biglietteria in stile Art Deco.

66 Drive-In Theater (1949): perfettamente funzionate, proietta film ogni weekend

E per una sosta tecnica on the road… che c’è di meglio di un autentico Hangar Cafè, con aerei d’epoca appesi al soffitto? Inutile dire che eravamo gli unici non-locali… Una piacevole sorpresa!

Simpatica sosta caffè… all’Hangar Cafè

Prima di lasciare lo Stato, ci emoziona ripercorre le avventure del famigerato bandito Jesse James. O della mitica coppia Bonnie & Clyde: esiste ancora il garage dal quale tentarono l’ultima fuga, poco prima di rimanere uccisi.

“Quasi tutti avevano iniziato a raccogliere souvenir come parti della scocca, schegge di vetro dei finestrini dell’auto in frantumi e pezzi di abiti insanguinati dagli indumenti di Bonnie e Clyde. Un uomo avido aveva aperto il suo coltellino da tasca e stava entrando in auto per tagliare l’orecchio sinistro di Clyde” – Southern Illinois University Press

Continuiamo a vivere nell’America dei Film! Prossima tappa: KANSAS.

Vedi tutti gli articoli sulla ROUTE 66:

Ti potrebbe piacere: