E’ il 5 aprile del 1847.
Cacciati da vari Stati. Perseguitati. Il leader fondatore Joseph Smith ucciso e quasi decapitato dalla folla. E’ il momento di Brigham Young: si pone alla testa dei seguaci Mormoni superstiti, e li guida verso una Terra Promessa, fuori dal controllo americano, nei territori messicani.
Lasciano Nauvoo “la Bella”, in Illinois, città fondata dal nulla che offuscherà perfino CHICAGO. Partono alla conquista del West, ancora inesplorato.
Sono 143 uomini, 3 donne e 2 bambini, distribuiti in 73 carri: due adulti per carro. Organizzati in 14 compagnie, ognuna col suo comandante. Portano con sè 93 cavalli, 52 muli, 66 buoi, 19 mucche, 17 cani e alcune galline.
Hanno viveri per un anno. Ma anche mappe, attrezzi, semi e strumenti scientifici di misurazione.
E un cannone, perché non si sa mai…
Una vera spedizione militare, pensata per trovare la nuova patria ma soprattutto per preparare la strada a chi verrà dopo. Individuano percorsi e li riportano accuratamente su nuove mappe. Scrivono diari giornalieri, descrivendo tutto. Piantano raccolti, che mieteranno i coloni successivi. Costruiscono ponti, su cui altri riscuoteranno pedaggi. Un’avanguardia.
2000 km dopo, il 24 luglio 1847 Brigham Young ha una visione, e si ferma.
“This is the right Place” – Questo è il posto giusto
Sta guardando un deserto, con brulle montagne da un lato, e il Grande Lago Salato dall’altro. Ci vede una città. La chiama DESERET.
La storia di SALT LAKE CITY inizia da qui.
Entro l’inverno vi giungono altri duemila pellegrini, lungo il Mormon Trail.
In pochi anni, fondano più di 300 fra città e cittadine: un forte impulso alla colonizzazione del West, benchè sia ormai tutto territorio americano.
In un battito di ciglia, Brigham costruisce una città perfetta, scientemente pianificata a tavolino senza trascurare alcun dettaglio. Un secolo e mezzo dopo, è ancora così: prospera ed efficiente, capitale dei Mormoni e dello UTAH, uno degli Stati più ricchi e meglio organizzati degli USA. Non per niente è chiamato “The Beehive State”, lo Stato dell’Alveare. Anche se, diciamolo, nemmeno le api possono competere con una tale efficienza!
Ma chi sono veramente i Mormoni?
Parlando di loro, di solito si pensa alla coppia di ragazzi in camicia bianca e abito scuro che cerca di convertire il mondo. I membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni: Latter Day Saints, LDS.
Fondatore del movimento è Joseph Smith. Gli compare in sogno l’angelo Moroni, per indicare il luogo in cui è sepolto il Libro di Mormon, una specie di Tavole della Nuova Legge. Il suo compito è trovarle, tradurle e diffonderne il contenuto. Da cercatore di tesori a profeta, il passo è breve. L’incerto momento storico dei primi Ottocento è perfetto per raccogliere proseliti, tra illusi e disperati. Fonda così un sistema gerarchico in cui lui è Profeta unico, e governa con un consiglio di Dodici Apostoli, naturalmente eletti da lui.
La tradizione familiare massonica (su cui si basa la Costituzione americana) e l’ammirazione per Napoleone Bonaparte (che lo porterà alla creazione di milizie private), portano Joseph Smith a impiantare organizzazioni sempre più efficienti (come quella che porterà a fondare Nauvoo “La bella”) ma sempre meno democratiche. Di fatto, uno Stato nello Stato. Inaccettabile, per i governi locali e nazionali.
Ad alienargli le simpatie del popolo, il battesimo dei morti o per procura (per aumentare il numero di associati?), la condotta libertina e la pratica della poligamia (oggi illegale). Lo stesso Brigham Young, successore di Joseph Smith, avrà 55 mogli: 21 illibate, 16 vedove, 6 divorziate, 6 con marito vivente (!). Ma meno di 55 suocere: alcune mogli erano madre-figlia.
Oggi, almeno 15 milioni di Mormoni diffusi in tutto il mondo versano ogni anno nelle casse della Chiesa dei Santi un decimo dei loro profitti (la famosa Decima). Risultato: una delle chiese più ricche del mondo.
Sintomatica la mia esperienza del 1998. Con marito, genitori e figli, sto fotografando l’esterno di una delle loro chiese. Esce una signora, e insiste per farci da guida. Accettiamo. Completata la visita, secondo l’usanza americana le offro la mancia. Ebbene, me la restituisce dicendomi: “tienila tu figliola, ne hai più bisogno di noi”. Non commento, ma non mi è mai più successo!!
Visti dal di fuori, i Mormoni sono molto morigerati: vestono austeramente (ma meno degli AMISH, non fumano e non bevono – nemmeno the e caffè!), si sposano giovanissimi e fanno più figli possibile. Efficienti anche in questo!
“Sono andato a Salt Lake City, e i Mormoni hanno cercato di convertirmi. Ma quando ho scoperto che proibivano il tè e il tabacco, ho pensato che non fosse la religione per me” – Bertrand Russell, filosofo
Obbligatorio il proselitismo (ecco perchè li ritroviamo dappertutto!): due anni per i ragazzi, diciotto mesi per le ragazze. Una sorta di Erasmus, quasi sempre all’estero, in cui però sono spesati di tutto, diversamente dai nostri ragazzi.
Dedichiamo una giornata intera a Salt Lake City, la “Città dei Santi” salita alle luci della ribalta mondiale con i Giochi Olimpici Invernali del 2002.
Una città splendida che vogliamo visitare bene, anche per coglierne lo spirito.
Tre i luoghi imperdibili.
TEMPLE SQUARE: è la piazza in cui sorge il neogotico Tempio (anche in copertina), così sacro e inviolabile che vi possono accedere solo i Mormoni che hanno completato un certo percorso spirituale. Fu Brigham Young a posare la prima pietra, ma la costruzione, molto ambiziosa, continuò per quarant’anni.
Nei pressi, la deliziosa Assembly Hall, oggi usata per incontri e concerti.
Particolare il Tabernacolo, sede di uno dei cori più conosciuti al mondo, che trasmette via radio o tv ininterrottamente dal 1929. Ha un’acustica perfetta.
Visitiamo tutto il complesso avvalendoci di due Sisters (le “Sorelle” dei Mormoni): a detta di tutti, un gran valore aggiunto! E un tocco di colore locale.
UTAH STATE CAPITOL: lo Utah divenne Stato degli USA molto tardi, solo nel 1896 (complice il “vizietto” – poi risolto, almeno sulla carta – della poligamia).
Nello stesso anno iniziò la costruzione del Campidoglio, sede di Camera, Senato, Corte Suprema e ufficio del Governatore.
Una visita molto interessante, anche per la bellezza e raffinatezza degli interni.
Ogni dettaglio ha la sua importanza, con un grande simbolismo.
Come scritto più volte, una cosa che mi piace moltissimo degli USA è che i Capitol sono sempre aperti al pubblico. E noi ne approfittiamo!
THIS IS THE PLACE HERITAGE PARK: lo spirito dei pionieri mormoni, intrecciato alla cultura dei NATIVI AMERICANI, rivive in questo parco, un autentico museo all’aperto sul sito scelto da Brigham Young.
Abitazioni di ricchi mercanti e semplici capanne di tronchi. La prima banca (Deseret Bank, che evolverà in Wells Fargo). Negozi e laboratori artigiani.
Perfino una scuola: Brigham Young inventò un alfabeto fonetico (Deseret Alphabet) per favorire l’apprendimento dell’inglese da parte dei pionieri, gente semplice e analfabeta che parlava varie lingue della vecchia Europa.
Una variegata torre di Babele dalla quale Brigham Young, con l’aiuto del Libro di Mormon, e dell’angelo Moroni, riuscì a creare un popolo vincente.
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